Da sabato 27 febbraio a domenica 3 aprile, presso il Museo Diotti sarà esposta la mostra “Evviva Picasso!”, curata da Walter Rosa.
Il titolo della mostra – ideata e curata da Valter Rosa – è ripreso da un articolo scritto dal pittore casalasco Mario Beltrami nel 1949, dopo che lo stesso aveva visitato una mostra dell’artista spagnolo tenutasi alla Galleria del Milione a Milano. Non senza ironia, Beltrami intitolò il suo pezzo Evviva Picasso! Oggi lo capiscono tutti: era un segnale dell’enorme successo, mondano oltre che artistico, che Picasso stava riscuotendo a tutti i livelli. Anche negli angoli più sperduti della provincia italiana il nome Picasso divenne dalla metà degli anni Cinquanta sinonimo di modernità, di energia rivoluzionaria, di coscienza morale (enorme fu soprattutto l’impatto di Guernica), di spregiudicatezza e di anticonformismo, di vitalità e libertà nella vita e nell’arte.
Nel 1953 Lionello Venturi scriveva: «Da più di quarant’anni Picasso è la guida del gusto moderno, che molti artisti seguono e al quale molti altri si oppongono. Ma nessuno può fare a meno di lui. Egli ha mutato il suo stile varie volte, e sempre col medesimo risultato di entusiasmare o d’irritare a seconda dei temperamenti individuali e degli ambienti locali. Quaranta anni sono molti. Gli artisti del mondo intero non si sbagliano per un periodo di tempo così lungo. Anche gli avversari oggi riconoscono la grandezza di Picasso e si domandano inquieti che cosa farà domani».
Questo grande interesse si rifletté prontamente nella sensibile influenza di cubismo e picassismo nel lavoro di diverse generazioni di artisti per tutta la seconda metà del Novecento e oltre. «L’arte moderna – annotava allora nel suo zibaldone lo scultore cremonese Ercole Priori, fra i più sensibili alla ricerca picassiana, soprattutto postcubista – passa sotto l’arco di trionfo di Picasso».
E’ di questo fenomeno così vasto e sfaccettato che la mostra del Museo Diotti intende offrire un piccolo ma significativo spaccato, tenendo conto di tutte le anime del “picassismo”, nonché dei periodi diversi dell’artista, forieri di varie e talora opposte tendenze.
Saranno esposte opere legate alla prima formazione o, talvolta, alla piena maturità di pittori e scultori in qualche modo legati al Museo Diotti e al territorio: Adone Asinari, Vincenzo Balena, Luisa Bellini, Domenico Cantatore, Mino Ceretti, Armando Chitolina, Sereno Cordani, Chiara Federici, Martino Fiorattini, Vittorio Magnani, Fabrizio Merisi, Goliardo Padova, Giuliano Pescaroli, Ercole Priori e Bepi Romagnoni. Opere non tutte – beninteso – ascrivibili a una diretta influenza o suggestione picassiana, talvolta più orientate a matrici cézanniane o di un cubismo alla Braque e alla Juan Gris, o ancora a influenze primitiviste, espressioniste o dada-surrealiste, ma informate comunque a quei principi formali ed espressivi, a quella sperimentazione tecnica (il collage e il rilievo polimaterico) che scaturirono sorgivamente dalle invenzioni di Pablo Picasso.
Completa l’esposizione una scelta di materiali dell’archivio del Museo Diotti e utili a contestualizzare i diversi aspetti e momenti dell’influenza picassiana in Italia. L’attività espositiva del Museo Diotti riprende all’interno dello Spazio Rossari completamente rimesso a nuovo e riprende nel segno di Picasso.
Orari
Durata esposizione: sa sabato 27 febbraio a domenica 3 aprile.
Orari di visita: da martedì a venerdì, 8:00-13:00; sabato e festivi 15:30-18:30.
Info e biglietti
Ingresso (museo e mostra): € 3,00 intero; € 2,50 ridotto; gratuito per scolaresche.
Ingresso gratuito per tutti ogni prima domenica del mese
Web: www.museodiotti.it
Mail: info@museodiotti.it
Telefono: 0375 200416